tributi locali

CARTELLA DI PAGAMENTO TARI E PRESCRIZIONE

28/11/2023


  1. CHE COS’E’ LA TARI E QUALI SOGGETTI SONO TENUTI A PAGARLA?

La TARI, acronimo di Tassa sui Rifiuti, è il tributo dovuto da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte suscettibili di produrre i rifiuti, ed è destinato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei medesimi.

Sulla base di quanto appena affermato, risulta chiaro, dunque, come obbligati a pagare la TARI non sono soltanto i “proprietari”, ma anche tutti quei soggetti che sono titolari di diritti reali di godimento sul bene.​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​

  1. QUANDO SI PAGA, NORMALMENTE, LA TARI?

Le scadenze di pagamento della TARI sono determinate dal Comune dove è ubicato l’immobile, prevedendo di norma almeno due rate a scadenza semestrale. Ad ogni modo, è previsto che almeno una rata venga fissata in data successiva al 30 novembre di ciascun anno, ed eventualmente anche nell’anno successivo, in modo che il saldo sia determinato sulla base delle delibere tariffarie pubblicate alla data del 28 ottobre. Al contribuente che ha presentato regolare denuncia TARI verrà inviato, annualmente, l’avviso di pagamento con i relativi bollettini allegati.

  1. COSA SUCCEDE SE NON PAGO LA TARI?

Se il contribuente non paga la TARI alle scadenze sopra viste, quelle somme verranno recuperate in maniera coattiva dal Comune, prima, e dal concessionario della riscossione (pubblico o privato) in seguito, secondo una determinata sequenza procedimentale che vedremo di qui a poco.

  1. DOPO QUANDO TEMPO LA TARI VA IN PRESCRIZIONE?

Dicevamo poc’anzi che laddove il contribuente ometta di adempiere al proprio obbligo tributario, quelle somme saranno senza dubbio oggetto di recupero da parte dell’ente titolare del credito (Comune), che potrà esercitare il proprio diritto alla riscossione del medesimo entro un determinato lasso temporale, individuato dal Legislatore in 5 anni.

Sino al 31.12.2019 (quando l’avviso di accertamento inviato dal Comune non inglobava in sé anche la funzione di titolo esecutivo), la disciplina in materia prevedeva il seguente schema procedurale:

  • Notifica dell’avviso di accertamento al contribuente, con cui veniva accertato l’omesso versamento della TARI in relazione ad un determinato periodo d’imposta, da espletarsi - a pena di decadenza - entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui il versamento avrebbe dovuto essere effettuato (art. 1, comma 161, Legge n. 296/2006).
  • Laddove il contribuente non ottemperava neanche a seguito della notifica dell’avviso di accertamento, prendeva avvio la c.d. riscossione coattiva, espletata mediante la notifica del relativo titolo esecutivo (cartella di pagamento e/o ingiunzione fiscale) da effettuarsi - anche questa a pena di decadenza - entro il 31 dicembre del terzo anno successivo a quello in cui l’accertamento era divenuto definitivo (art. 1, comma 163, Legge n. 296/2006).

Con la Legge di Stabilità 2020, anche gli avvisi di accertamento emessi dai Comuni (analogamente a quanto già avveniva per gli stessi atti di competenza dell’Agenzia delle Entrate) sono diventati “titolo esecutivo”, con la conseguenza che non è più necessario procedere alla notifica di un ulteriore atto successivo all’invio dei medesimi.

Di guisa che, il Comune che intende, oggi, procedere al recupero della TARI non versata da parte di un contribuente, dovrà, pertanto, continuare a notificare l’avviso di accertamento entro il termine dei 5 anni dal periodo di riferimento del debito; laddove il soggetto moroso non dovesse ottemperare neanche alla richiesta contenuta in seno a tale atto, sarà poi interesse ed onere dell’ente quello di sollecitare semplicemente il pagamento dovuto (in maniera diretta o per il tramite di un concessionario della riscossione), facendo bene attenzione, tuttavia, a non oltrepassare il termine (prescrizionale) dei 5 anni dalla notifica del precedente atto di accertamento.

In conclusione, dunque, per rispondere al quesito sopra posto: “DOPO QUANDO TEMPO LA TARI VA IN PRESCRIZIONE?”, possiamo agevolmente affermare che il diritto alla riscossione della TARI - al pari di quello relativo a tutti gli altri tributi locali - si prescrive nel termine di 5 anni.

  1. CARTELLA DI PAGAMENTO TARI NULLA SENZA LA NOTIFICA DELL’AVVISO DI ACCERTAMENTO

La cartella di pagamento TARI deve ritenersi nulla laddove non sia preceduta dalla regolare e preventiva notifica dell’avviso di accertamento da parte del Comune. Ciò è quanto hanno avuto modo di stabilire, di recente, diverse Corti di Giustizia tributaria, tra cui, in particolare, si cita la Corte di Giustizia tributaria di primo grado di Catanzaro, che per mezzo della pronuncia n. 1189/2023 (emessa lo scorso 26.04.2023) ha accolto il ricorso di una società immobiliare (assistita in giudizio dal Dott. Brancale) e, di conseguenza, annullato integralmente una cartella di pagamento TARI, così statuendo:

Il ricorso è fondato e deve essere accolto per quanto di seguito esposto. Ed invero, non costituitosi il comune di (..) non è stata fornita la prova dell’avvenuta notifica dell’avviso di accertamento, atto prodromico per l’emissione dell’impugnata intimazione di pagamento.”.

Per leggere il testo integrale della sentenza appena citata, nonché di altre simili, si consiglia di andare nell’apposita sezione del nostro sito “CASI RISOLTI”.


Sa anche tu hai ricevuto una CARTELLA DI PAGAMENTO relativa alla TARI e desideri verificare che la stessa sia legittima, non esitare a richiedere una CONSULENZA ai nostri professionisti ai recapiti che seguono:

​​​​​​​340 9631958 - info@danielebrancale.it

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