tributi locali

ACCERTAMENTO IMU TARI 2020: PRESCRIZIONE/DECADENZA?

25/08/2025


Accertamento IMU - TARI relativo all’anno 2020: quando scadono i termini di decadenza?

L’estate è ormai alle porte e come ogni anno - quando ci avviciniamo verso il countdown del 31.12 - moltissimi lettori (che si ritrovano alle prese con la ricezione di avvisi di accertamento IMU/TARI) ci chiedono se, appunto, l’accertamento possa ritenersi valido o se, al contrario, vi siano i presupposti per invocare un’eventuale decadenza del Comune dal potere di accertare l’omesso versamento IMU/TARI (riguardante - nel caso del presente articolo - l’anno d’imposta 2020).

Se anche tu ti stai ponendo il quesito appena descritto, allora vuol dire che sei nel posto giusto!

Fino a quando può essere emesso l’avviso di accertamento IMU/TARI al fine di contestare l’omesso versamento e/o l’omessa dichiarazione per l’anno 2020?

In via generale, qualora il contribuente presenti la dichiarazione ma ometta di effettuare il versamento del tributo, il “dies a quo” cui riferirsi per la decorrenza dei termini di accertamento prende avvio dal termine entro il quale il tributo (IMU, TARI) avrebbe dovuto essere versato.

Diversamente, nel caso in cui ci trovassimo di fronte ad una omessa dichiarazione, il giorno dal quale far partire il conteggio dei cinque anni sarà quello entro il quale il contribuente avrebbe dovuto presentare la dichiarazione e cioè l’anno successivo rispetto a quello a cui la dichiarazione si riferisce.

Pertanto:

  • L’avviso di accertamento elevato al fine di contestare l’omesso e/o parziale versamento dell’IMU per l’anno 2020 dovrà essere emesso e notificato entro e non oltre il 31 dicembre 2025, pena la decadenza del diritto in capo al Comune;
  • L’avviso di accertamento elevato, invece, al fine di contestare l’omessa dichiarazione dell’immobile (da cui scaturisce la debenza del tributo per l’anno d’imposta 2020) potrà essere emesso e notificato entro e non oltre il 31 dicembre 2026, pena la decadenza del diritto.

Ne discende che il Comune deve concludere l’accertamento ed affidarlo agli organi preposti al procedimento di notificazione entro tale termine, dopodiché decade dal potere di accertare e, di conseguenza, il contribuente potrà eccepire l’illegittimità dell’atto eventualmente emesso e notificatogli oltre il termine consentito dal Legislatore.


Avviso di Accertamento IMU: Scopri come di recente abbiamo annullato un atto simile a causa di un vizio procedurale riscontrato nell’attività di disamina dello stesso.

https://www.danielebrancale.it/uploads/sentenza-8.pdf?_cchid=a5eabc47de43de76104a5915a92cc59d

 


ACCERTAMENTO IMU/TARI 2020: VALE LA PROROGA DEGLI 85 GIORNI PER LA NOTIFICAZIONE DELL’ATTO AL CONTRIBUENTE?

Come sicuramente avrete avuto modo di sapere, durante il periodo COVID il legislatore si era premurato di introdurre specifiche regole allo scopo (principale) di mettere in “sospensione tutte le attività di liquidazione, controllo, accertamento e riscossione svolte dai vari enti impositori e/o della riscossione.

Ciò, al fine di consentire agli uffici di far fronte alle oggettive difficoltà operative riscontrate nel periodo emergenziale.

Per il tramite del D.L. n. 18/2020, c.d. Decreto “Cura Italia” fu prevista, infatti, la sospensione per 85 giorni (dal 8 marzo al 31 maggio 2020) di tutti i termini relativi alle attività di liquidazione, controllo e accertamento svolte dai vari enti (Agenzia delle Entrate, Regioni, Comuni, ecc.).

All’interno di questa proroga rientrò, dunque, anche e soprattutto l’attività di emissione e di notifica degli avvisi di accertamento IMU/TARI da parte degli enti locali.

Tale norma, tuttavia, fu foriera di un ampio ed acceso dibattito giurisprudenziale in ordine alla sua concreta applicazione unicamente agli atti in scadenza nell’anno 2020 o anche, a cascata, a tutti gli altri atti la cui scadenza cadeva nelle annualità successive al 2020.

Dibattito che - considerata anche l’enorme mole di contenzioso scaturita dall’oggettiva incertezza applicativa delle predetta norma - ha condotto il Legislatore ad intervenire con una disposizione espressa (inserita all’interno del Decreto Correttivo, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 4 giugno 2025) dal seguente tenore letterale:

A decorrere dal 31 dicembre 2025, la sospensione dei termini di cui all’articolo 67, comma 1, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, non si applica agli atti recanti una pretesa impositiva, autonomamente impugnabili dinanzi agli organi della giurisdizione tributaria, emessi dall’Agenzia delle entrate.”.

Pertanto, attraverso tale norma (seppur - appare doveroso precisarlo - la stessa si riferisca solo ed esclusivamente agli atti dell’Agenzia delle Entrate) viene ufficialmente abolita la proroga degli 85 giorni per gli avvisi di accertamento che saranno notificati successivamente al 31 dicembre 2025.

Tradotto in altri termini, ciò significa che - laddove la disposizione appena riportata si applicasse anche agli atti emessi dagli enti locali - i termini per notificare gli avvisi di accertamento IMU/TARI relativi al periodo d’imposta 2020, sarebbero i seguenti:

  • 31 dicembre 2025, per contestare l’omesso e/o parziale versamento dell’IMU e/o della TARI per l’anno 2020, pena la decadenza del diritto in capo al Comune;
  • 31 dicembre 2026, per contestare l’omessa dichiarazione dell’immobile (da cui scaturisce la debenza del tributo per l’anno d’imposta 2020), pena la decadenza del diritto in capo al Comune.

Ad ogni modo, se hai dei dubbi sulla legittimità e/o fondatezza dell’avviso di accertamento IMU/TARI che hai ricevuto in riferimento all’anno 2020, e desideri approfondire maggiormente con l’ausilio di un professionista, non esitare a contattarci ai seguenti recapiti:

340 9631958 - info@danielebrancale.it

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