AVVISO DI ACCERTAMENTO: DALLA "TREGUA" FISCALE UNO SCONTO DECISIVO SULLE SANZIONI
04/01/2023
AVVISO DI ACCERTAMENTO: QUALE BENEFICIO DAL PACCHETTO “TREGUA FISCALE”?
Il maxi pacchetto TREGUA FISCALE, contenente al suo interno ben 10 sanatorie diverse, non poteva non riguardare anche gli avvisi di accertamento che ogni anno l’Agenzia delle Entrate invia a milioni di contribuenti.
Volendo, dunque, scendere nello specifico, è sicuramente nostro compito cercare di delineare quelli che sono i particolari benefici previsti dalla Finanziaria appena approvata per tutti coloro che hanno ricevuto, di recente, un avviso di accertamento o che, analogamente, saranno destinatari di un siffatto atto entro il 31 marzo 2023.
Come è nostra consuetudine, partiamo sempre dal dato normativo - art. 1, comma 180, Legge n. 197/2022 - dal quale si rinviene che: “Gli avvisi di accertamento e gli avvisi di rettifica e di liquidazione non impugnati e ancora impugnabili alla data di entrata in vigore della presente legge e quelli notificati dall’Agenzia delle entrate successivamente, entro il 31 marzo 2023, sono definibili in acquiescenza ai sensi dell’articolo 15 del decreto legislativo 19 giugno 1997, n. 218, entro il termine ivi previsto, con la riduzione ad un diciottesimo delle sanzioni irrogate.”:
Il successivo comma 181, prevede ancora che: “Le disposizioni di cui al comma 180 si applicano anche agli atti di recupero non impugnati e ancora impugnabili alla data di entrata di entrata in vigore della presente legge e a quelli notificati dall’Agenzia delle entrate successivamente, entro il 31 marzo 2023, con il pagamento delle sanzioni nella misura di un diciottesimo delle sanzioni irrogate e degli interessi applicati, entro il termine per presentare il ricorso.”.
Dall’analisi delle norme appena richiamate, emerge, pertanto, come coloro i quali hanno ricevuto un avviso di accertamento in riferimento al quale non erano ancora scaduti, alla data del 01.01.2023, i termini per impugnare (60 giorni), unitamente a tutti coloro che riceveranno lo stesso atto entro il 31.03.2023, potranno effettuare la c.d. acquiescenza alla pretesa intimata beneficiando, in questo modo, del regime agevolato introdotto dal pacchetto “Tregua fiscale”, che prevede la riduzione della sanzione irrogata per il tramite dell’atto impositivo ad 1/18 del minimo edittale.
COME DOVRANNO ESSERE VERSATE LE SOMME DOVUTE PER EFFETTO DELL’ADESIONE ALLA MISURA PREMIALE?
La risposta al quesito dinanzi esposto la si rinviene dalla lettura del comma 182, articolo 1, Legge n. 197/2022, il quale prevede - testualmente - che: “Le somme dovute ai sensi dei commi 179, 180 e 181 possono essere versate anche ratealmente in un massimo di venti rate trimestrali di pari importo entro l’ultimo giorno di ciascun trimestre successivo al pagamento della prima rata. Sulle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi al tasso legale. È esclusa la compensazione prevista dall’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241. Resta ferma l’applicazione delle disposizioni di cui al decreto legislativo 19 giugno 1997, n. 218, non derogate”.
Ergo, sarà possibile provvedere al pagamento delle somme richieste con un piano massimo di 20 rate trimestrali (5 anni).
QUANDO SARA’ POSSIBILE ADERIRE CONCRETAMENTE ALLA DEFINIZIONE AGEVOLATA DEGLI AVVISI DI ACCERTAMENTO?
Stando a quello che afferma il comma 184 della Legge in esame, “Con uno o più provvedimenti del direttore dell’Agenzia delle entrate sono adottate le ulteriori disposizioni necessarie per l’attuazione dei commi da 179 a 183.”.
In altri termini, sarà un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate a stabilire tempi e modalità per accedere alla misura premiale.
Se anche TU hai ricevuto un AVVISO DI ACCERTAMENTO e vuoi beneficiare della misura agevolativa prevista dal pacchetto “TREGUA FISCALE”, non esitare a CONTATTARCI ai seguenti recapiti:
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